L’irrinunciabile pausa pranzo: qualche consiglio per renderla perfetta!

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Chi può aver il coraggio di affrontare una giornata lavorativa rinunciando alla propria pausa pranzo?

I punti di vista sono tanti, per qualcuno è uno dei pochi momenti di relax della giornata, per i più audaci l’occasione di fare un tuffo in piscina o un po’ di sport, per i più impegnati a malapena esiste, ma secondo recenti ricerche sono ben 18 milioni gli italiani che non possono farne a meno e una percentuale minima la salta o la sostituisce con spuntini spezza fame nell’arco della giornata.
Ciò che è emerso, inoltre, dalle indagini svolte da Doxa – Ancit e altre importanti fonti è che i lavoratori italiani hanno dimostrato una grande e in continua crescita attenzione nei confronti della qualità del cibo consumato durante la pausa pranzo: SOLO CIBI SANI, DI STAGIONE E A KM 0·
Anche all’interno dei ristoranti si è infatti notata una maggiore richiesta da parte dei clienti di piatti salutari e che garantiscano l’equilibrio nutrizionale in tutta Italia e non solo.

Ma vediamo insieme come dovrebbe essere la pausa pranzo ideale

Secondo quanto affermato dai migliori nutrizionisti, durante il pranzo dovremmo assumere circa 600-700 calorie, corrispondenti a circa il 30-35% del fabbisogno giornaliero.
E’ vero che possiamo considerare adeguato sotto il profilo nutrizionale il classico pasto composto da un primo a base di pasta o riso (ricchi di amido), un secondo proteico e un contorno di verdure a patto però che le porzioni siano ridotte.

Qualche trucco per essere sicuri di non esagerare?
– Iniziare la giornata con una colazione ricca e abbondante, per non arrivare affamati alla pausa pranzo;
Bere un bel bicchiere d’acqua prima di ogni pasto per ridurre il senso di fame;
– Aprire le portate del pasto principale con un’insalata per stimolare la secrezione gastrica, preparando così lo stomaco a ricevere i successivi alimenti e inducendo inoltre il senso di sazietà.

Giunti alla scelta del pasto come scegliamo il primo?
In base al condimento, accettati i sughi a base di verdure e tutti quelli realizzati con pochi grassi.

E il secondo?
Carni magre e povere di connettivo (il tessuto coriaceo che tiene insieme i fasci muscolari) come pollo, agnello o vitello o ancora meglio pesce accompagnati entrambi dall’immancabile porzione di verdura, se non è stata consumata prima dell’inizio del pasto, poiché elemento fondamentale e obbligatorio per rifornire l’organismo di vitamine, sali minerali e fibra.

Valida alternativa al pasto completo di primo secondo e contorno, è il cosiddetto piatto unico in grado di mantenere il giusto equilibrio nell’apporto nutritivo e di saziare senza appesantire: insalate di riso, primi sufficientemente completi, legumi, pizza (non troppo farcita) o torta salata sono infatti fra i più diffusi, permessi sì, ma senza dimenticare di integrarli con un po’ di verdura (cruda).

Classica scelta dovuta più che altro alla comodità è quella dei panini farciti nei modi più vari, con salse unte, sott’oli, fritture, insaccati e formaggi grassi a cui è meglio preferire panini a base di prosciutto (cotto o crudo) arricchiti da farciture a crudo (verdure, insalate, pomodori).

Ma, anche ammettendo che tutti i preziosi consigli dati dai nostri nutrizionisti vengano seguiti alla lettera, a chi non è mai capitato di avvertire un po’ di sonnolenza dopo aver consumato il proprio pasto?
Beh sappiate che la scelta dei cibi giusti aiuta ad attenuare il famigerato abbiocco post-pranzo, vediamo allora quali dovremmo cercare di evitare:

– Alcol: al massimo un bicchiere di vino;
– Latte e uova, contenendo triptofano, inducono l’organismo a rilassarsi;
– Lattuga, poichè contiene bromo (anch’esso con proprietà calmanti);
– Formaggi stagionati, con elevate proprietà calmanti dovute alla presenza di triptofano e calcio;
– Basilico, menta, salvia, maggiorana, semi di anice e finocchio, aromi che favoriscono la sonnolenza;
– Frutta secca, a causa dell’alto contenuto di magnesio (che ha proprietà calmanti);
– Cibi troppo piccanti, che non tengono svegli, anzi, poiché le papille gustative a contatto col piccante stimolano la produzione di endorfine, antidolorifici naturali che rilassano.

E chi fa da sè?

Fra i risultati ottenuti dalle indagini è emerso che 7 lavoratori su 10, se non dispongono di una mensa aziendale, si portano il pranzo da casa per risparmiare.
Il consiglio che possiamo dare a questa categoria di lavoratori è allora quello di preferire una bella insalata con, a scelta, petto di pollo, tonno o sgombro al naturale, condita con olio d’oliva, accompagnata da un po’ di pane.

Cosa non fare durante la pausa pranzo?

Sottovalutarla, questa scelta è infatti deleteria per il nostro organismo, perché le calorie non sarebbero sufficienti per affrontare il resto della giornata con i conseguenti impegni mentali e fisici.
Il professor Carruba afferma infatti che:

“La pausa pranzo e’ un momento molto importante perché è il perno del ciclo fame-sazietà che deve essere necessariamente regolare e scadenzato, per evitare squilibri all’organismo, proprio come il ciclo sonno-veglia. I carboidrati in particolare servono al cervello per funzionare. (…) E’ fondamentale staccare mentre si mangia, rilassarsi, masticare con calma, in un certo senso concentrarsi sull’atto del mangiare. Quindi no al pranzo davanti al computer, e no al mangiare camminando o stando in piedi. E soprattutto, niente fretta .”

 

Detto questo non possiamo che invitarvi al Bar Trattoria Elisa per offrirvi una pausa pranzo sana ed equilibrata, siamo aperti ogni giorno (tranne il Lunedì) dalle ore 12:00 alle ore 14.30!

 

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