Macchiato, lungo, corto, zuccherato. O, come vorrebbe la tradizione, amaro e intenso. Il caffè non è solo il modo ideale, per tutti gli italiani, dal nord al sud, per concludere un pasto, bensì un simbolo vero e proprio.
C’è chi lo fa con la moka, chi con la macchinetta o chi non rinuncia a prenderlo al bancone del bar. C’è chi lo gusta in pochi secondi, chi se lo gode fino all’ultima goccia: il caffè, per gli italiani, è un vero e proprio rito.
È l’occasione per ritrovarsi con un amico, o l’unico strumento che ci consente di abbandonare il torpore del sonno e iniziare energicamente la giornata.
Nel suo sapore inconfondibile si nascondono radici più che antiche. La storia del caffè in Italia è iniziata nel 1600 ma la sua diffusione si è avuta già secoli prima in Oriente. Quando fu scoperto, il caffè veniva considerato una bevanda dalle proprietà magiche e per questo motivo gli arabi inizialmente ne nascosero l’esistenza, frenando la sua esportazione.
Nonostante questo, il caffè si diffuse sempre di più, sia in ambito privato sia in quello pubblico, soprattutto a Venezia, grazie ad un medico botanico, Prospero Alfino. Descritta da lui stesso come una bevanda “dal sapore simile alla cicoria” la catalogò come medicinale: il primo luogo di vendita fu proprio la farmacia.
Soltanto più tardi divenne una bevanda casalinga, ma anche tipica dei locali popolari e delle case nobili, assomigliando a quella che ancora oggi assaporiamo. Se in passato, per l’effetto eccitante sull’organismo, venne ritenuta una bevanda tipicamente pagana o legata al diavolo, fu il papa Clemente VIII a riabilitarla: si dice, infatti, che egli volle benedire il caffè in modo da convertirlo in bevanda cristiana.
La produzione del caffè all’italiana venne messa a punto a Napoli dove, secondo il metodo partenopeo, fu creato il metodo che dà lo spunto anche al funzionamento della moka e della macchinetta per caffè espresso.
In Italia è stata inventata la macchinetta per caffè espresso, che tra i tipi di caffè è quello che è diventato poi uno dei simboli del nostro paese. Per definizione il caffè italiano è quello espresso, che si dice sia stato ideato proprio per preparare la bevanda in modo più veloce, limitando quindi i tempi di attesa nelle botteghe del caffè.
Il caffè è tra una delle bevande più antiche al mondo e ne esistono di tutti i tipi. Amare una tradizione non significa, infatti, escludere le altre: sebbene nelle case di molti non manchi la moka, gli italiani non sanno rinunciare anche alle cialde o alle capsule.
Infatti, quasi 1 italiano su 2 (45%) le preferisce ad altri formati. Il 39% adora invece il caffè macinato, mentre solo l’8% il solubile. Il 6% lo sceglie in gradi.
Accade lo stesso con i sapori: per quanto l’espresso venga identificato come il reale simbolo della tradizione italiana, Arabica e Robusta sono le varietà più popolari, ma non viene disdegnato nemmeno il ginseng. E tu, come lo bevi?